ARTICOLO PER GAZZETTA DI CLERVILLE

(Il mistero della locandina)

Il collezionista medio di Diabolik è una persona sui 40-50 anni che da piccolo è venuto in possesso di una copia per caso, lo ha letto, gli è piaciuto e quando possibile ne ha comprato altre copie, poi si entra nel mondo del lavoro, quindi la famiglia, e non si ha più il tempo di star dietro ai fumetti. Poi i figli crescono, in qualche modo si ha un lavoro stabile e più tempo a disposizione e quindi ricapitano in mano quei vecchi fascicoletti, riposti in un angolo della libreria, si rileggono e si ricomincia a comprarlo con continuità adesso che 2-3 euro non sono più il problema più grande. Così viene l’ idea di comprare anche i numeri vecchi e a seconda delle disponibilità, si comincia a collezionarlo. Più o meno è successo così per me e altri amici che conosco. Molti si fermano al fumetto e a qualche gadget, altri raccolgono tutto con un percorso logico che prevede prima il completamento della serie inedita, con i gadget allegati, quindi le vecchie ristampe, i romanzi, tutti gli albetti extra, poi tutto il cartaceo, poi tutto… Io ho seguito un percorso un po’ più “tortuoso” in quanto non avevo ancora molti albi delle prime annate però avevo molti altri gadget, pupazzetti o albi extraserie, oppure la raccolta dei romanzi che ho completato molto tempo prima della prima serie. E’ chiaro che ci si sente collezionista di Diabolik solo nel momento in cui si entra in possesso del N° 1. Almeno per me così è stato, appena comprato “IL RE DEL TERRORE” originale del novembre 1962 mi sono sentito anche io collezionista di Diabolik. Ma una cosa mi incuriosiva più di tutti quando parlavo con i collezionisti molto più esperti di me. Le famose locandine degli anni ’60, quelle che uscivano come supplemento agli albi e venivano esposte nelle edicole. Da quello che sentivo era il punto di “arrivo” di molti appassionati, davvero difficile trovarne qualcuna in giro, d’ altra parte se venivano esposte nelle edicole agli inizi degli anni ’60, difficilmente ne sono rimaste in giro e ancor più difficilmente ne sono rimaste in giro in uno stato decente. Dalle chiacchierate con Andrea Agati ho capito che anche per lui queste locandine rappresentano una delle cose più belle dell’ intera collezione. Quindi sin dall’ inizio sognavo di averle e anche senza tanta convinzione, ne ero alla ricerca. Qualche tempo fa sono riuscito ad trovarne qualcuna e quando mi vengono in mente i discorsi di Andrea li capisco ancora di più. Appena portate a casa me le sono riguardate per bene, poi le ho catalogate e le ho messe insieme ad altre locandine. Poco tempo fa, mentre sfogliavo il libro “Da Diabolik a Diabolikmania” leggevo che alcune locandine erano uscite come supplemento agli albi della serie, questo lo sapevo, infatti c’ è scritto anche sulla locandina, ma su di una che avevo io c’ era la dicitura “supplemento al n° 4 del 1968 “ mentre la stessa locandina sul libro riportava “supplemento al n° 13 del giugno 1965” . Pensavo di aver letto male, ma ho fatto il confronto e ho visto le differenze. Quella in mio possesso non era riportata sul libro quindi ho chiamato Andrea e ne abbiamo parlato. Capisco i dubbi di Andrea, visto tutti i falsi che ci sono in giro la possibilità che la mia fosse un falso era probabile. Devo dire che io ero abbastanza tranquillo visto la serietà della persona che me le ha date. Decidiamo di vederci per confrontarle e così è stato, qualche tempo fa. Le locandine hanno le stesse dimensioni ca 34x49 cm e sono praticamente uguali davanti tranne che in qualche particolare e nei credits contenuti in un rettangolino in basso a sinisstra. Sostanziale differenza sul retro, quella del 65 è interamente nera, quella del 68 è zigrinato. Costatata l’ originalità sono particolarmente contento per aver trovato un pezzo fino ad adesso sconosciuto, un po’ di delusione per aver creduto di possedere la prima edizione di un pezzo di eccezionale bellezza ma lo stimolo per ricercarla, magari Andrea mi aiuta e mi cede la sua così viene a far compagnia alla sorellina…

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Quando Pasquale, mi contattò dicendomi di aver trovato un poster identico a quello del 1965, ma del 1968, pensai subito si trattasse di uno dei soliti falsi che troppo spesso circolano negli ultimi tempi. Il Poster in questione è secondo me uno dei più belli usciti nei 50 anni di vita editoriale del personaggio. Quell’immagine di Diabolik in corsa che sembra uscire dal foglio di carta è secondo il mio punto di vista un’ icona del Diabolik anni sessanta. Non sono numerose le foto che ritraggono le Giussani all’interno della casa Editrice, ma in diverse di queste dietro le due Sorelle compare il Poster in questione. Il Poster realizzato da Enzo Facciolo, mostra per la prima volta il personaggio nella classica posa del lancio del pugnale, diventato poi il logo della Casa Editrice. Nella prima immagine però manca il pugnale ed il braccio destro del Redel Terrore, proteso in avanti sembra sfondare la   parete e annunciare a tutto la sua “uscita”. Abbiamo messo a confronto i due poster e ci siamo resi conto che pur essendo stati realizzati dal medesimo disegno, presentano tra loro alcune differenze per quanto riguarda i colori e il tipo di carta usata. Nel poster uscito come supplemento al n. 13 del giugno del 1965 i colori sono più cupi e ricordano molto da vicino i colori usati per le primissime copertine. I gialli tendono al giallo ocra e i rossi sono abbastanza cupi. Nel poster uscito come supplemento al n. 4 del febbraio 1968, al contrario i colori sono più vivaci e si accostano alle copertine successive. Naturalmente cambia lo specchietto dedicato ai credits e anche il retro del poster è diverso. La prima versione ha il retro completamente nero, mentre la seconda versione presenta il retro zigrinato. Due versioni leggermente diverse fra loro per un unico disegno, considerato da molti uno dei più belli in assoluto. Riguardo alla richiesta di Pasquale di poter riunire le due sorelline, rispondo ricordandogli che ormai la sorella maggiore ha 47 anni e quella più piccola ne ha 44, quindi possono stare ognuna a casa sua!