UN POSTER FALSO… ORIGINALE

Non ci possiamo certo lamentare, oggi di gadget di Diabolik ce ne sono un’infinità, di tutti i tipi, dall’abbigliamento ai generi alimentari, borse, bigiotteria, arredo per la casa, cancelleria, bici, automobili, statue. Poi tutto quello che riguarda il cartaceo. Un tempo non era così. Nei primi dieci anni, allegati agli albi della serie, troviamo l’adesivo a dicembre 1965, altro adesivo a novembre 1967, cartolina del film a febbraio del 1968, carte da poker con scatola da tagliare a marzo e aprile del 1969, portachiavi in metallo a luglio del 1970, pupazzetto in gomma ad agosto del 1971 e il mese dopo un poster a colori. Poi le locandine pubblicitarie di quegli anni e gli albetti promozionali di alcuni numeri della 2° serie. Tutti oggetti molto ricercati e quindi costosi. Quando le cifre sono alte, sono oggetto di attenzione dei falsari e oggi con le moderne tecnologie, si riesce davvero ad avere dei duplicati che difficilmente si capisce se veri o falsi, soprattutto se non si ha la possibilità di un confronto. Il materiale cartaceo è quello che più appassiona i collezionisti e con le stampanti moderne si riesce ad avere una qualità eccezionale. Il fenomeno è talmente diffuso che sui vari siti di vendita on-line si fa sempre più fatica a vendere un oggetto originale perché nessuno vuol rischiare di prendere una seconda fregatura. Dico seconda perché penso che siamo in tanti ad averne preso almeno una. Non c’è tanto da meravigliarsi, succede a tutti di comprare un oggetto per originale e si riceve a casa un falso. Forse è meno frequente il contrario. Compri un oggetto per falso e si scopre, tempo dopo che è originale. E’ successo a me. A marzo del 2009, un amico della Campania mi propose di acquistare un poster dell’ A. X  per 300,00 euro. Io ne avevo già una copia e quindi rifiutai. Il mese successivo mi risento con la stessa persona e mi offrì lo stesso poster per 80,00 euro dicendomi che un suo amico lo aveva visto e gli aveva detto che era falso. Stessa carta, stessi colori ma per dei piccoli particolari si capiva che non era originale. Non era tanto che collezionavo e di sicuro non me ne sarei accorto. Un po’ perché apprezzai l’onesta e un pò perché mi piaceva avere una copia quasi uguale all’originale, lo comprai. Quando mi arrivò feci il confronto col mio ed erano davvero simili, non immaginavo che si potesse avere una tale perfezione, nella grammatura della carta e nei colori, unica differenza era nella scia del pugnale, che in alcune parti mancava. Da quel momento, ho sempre ritenuto il poster con quelle caratteristiche un “falso d’epoca”, convinzione che divenne certezza in quanto molti altri collezionisti erano al corrente della cosa e ritenevano quel poster un falso, anche se altre volte l’ho visto in mano a dei vendtori che comunque, certi della provenienza, garantivano sull’originalità. Fino a qualche mese fa quando lo vidi allo stand del Diabolik club in una fiera e mi venne spontaneo dire: “E’ un falso”. Vidi Lorenzo Altariva “imbufalirsi” e rettificai subito: “Quello che ho io e anche tu, che non sono piegati e hanno una provenienza sicura, presentano dei particolari differenti”. Infatti in una successiva occasione abbiamo fatto il confronto, le differenze erano evidenti ma tutti concordavano dell’originalità di entrambi. Da li la curiosità di indagare, visto che anche per altri collezionisti il poster autentico era uno e quello con particolari differenti era da ritenersi falso. Molto attendibile poteva essere il fumetto dell’epoca che aveva il poster allegato incelophanato all’origine, che sia io che altri amici siamo certi della provenienza e autenticità. Avuto le foto di due amici e confrontate con il mio, con stupore, ho visto che erano tutti e tre differenti. Per ovvi motivi non li ho aperti, quindi osservando solo la parte piegata visibile del poster (che per fortuna è la parte dove maggiormente si vedono le differenze), ho notato che nel primo (foto 1) la scia del pugnale è assente, si intravede appena in basso in corrispondenza della “A” di DIABOLIK. Nel secondo (foto 2), la scia è presente tra la “D” e la “I” e continua sopra la “I” e poi sotto la “A”. Nel terzo (foto 3), la scia è presente anche tra la “A” e la “B” e attraversa la “B” e poi è doppia sopra la “I”. La terza versione è quella che è totalmente uguale a quella del poster NON piegato (foto 4), che è la cosa che trae maggiormente in inganno. Non credendo possibile che ci potessero essere più versioni, quella originale doveva essere appunto la terza la cui provenienza è certa. L’idea che mi sono fatto è che il poster è stato ristampato e incelophanato più volte e ogni volta con maggior definizione quindi con la scia del pugnale sempre più visibile. Ma è solo un’ipotesi. Chissà ci potrebbero essere altre versioni, presumibilmente corrispondenti ad altrettante ristampe, se ve le ritrovate comunicatelo a “La Gazzetta di Clerville”. Una cosa è certa, sono contento di avere un originale invece di un falso, ho appena sentito il mio amico campano ed è ancora convinto che quel poster sia falso, poi gli ho detto che gli voglio offrire una cena. Si è convinto.

Pasquale Vaglica